Ad appena un mese dalla scomparsa del suo Maestro Rodolfo Sacco, se n’è andato Gabriele Crespi Reghizzi, un altro dei padri fondatori dell’AIDC. Nato nel 1941 e laureatosi a Milano nel 1963, Gabriele Crespi Reghizzi ben presto si avvia allo studio del diritto sovietico con un taglio gius-realista che penetra a fondo nella realtà socio-economica dell’URSS nascosta dietro la cortina di ferro. La sua monografia del 1969 sull’ Impresa nel diritto sovietico aprirà la strada ad un fecondo filone di studi comparatistici in Italia e all’estero capaci di aggirare le nebbie ideologiche e rappresentare la effettività di un sistema giuridico. Esemplare il suo Il cittadino Kirill Krapivin e la legge. 44 casi di diritto sovietico (1983). Il tema dell’impresa resterà fino all’ultimo al centro della sua attenzione. E’ del 2020 il suo Diritto commerciale russo (curato con V.F. Popondopulo). Ma già negli anni ’70 Gabriele Crespi Reghizzi volge il suo sguardo acuto verso il grande vicino amico/nemico dell’Unione Sovietica, la Repubblica Popolare Cinese. Impara il cinese, ed è in grado di decrittare gli elementi giuridici di importazione – in quegli anni dall’URSS – ma anche le profonde differenze. Quando la Cina, progressivamente, si aprirà all’Occidente Gabriele Crespi Reghizzi saprà individuare gli elementi di continuità millenaria e quelli di svolta, avviando anche qui una scuola di studiosi di livello internazionale. Gabriele Crespi Reghizzi, apprezzato avvocato ed arbitratore, ha sempre coltivato con passione i rapporti accademici e con le nuove generazioni. Da sempre di ruolo nell’Università di Pavia, dopo il pensionamento ha mantenuto vivo fino all’anno scorso il suo impegno didattico in un corso presso l’Università di San Pietroburgo. L’AIDC cui tanto ha dato lo piange e si unisce al dolore della moglie Maria, dei figli Martina e Andrea e dei suoi tanti allievi.