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      Maurizio Lupoi, Alessandro Pizzorusso, Stefano Rodotà, Mario Rotondi, Rodolfo Sacco, Pasquale Stanzione, Piero Verrucoli

        Giorgio Bernini, Mauro Cappelletti, Diego Corapi, Gabriele Crespi Reghizzi, Vittorio Denti, Antonio Gambaro, Gino Gorla

Si ritiene opportuno riprodurre integralmente la scheda predisposta nel 2003 dall’allora presidente Antonio Gambaro e pubblicata sul primo sito dell’Associazione. La scheda costituisce l’aggiornamento della voce “Associazione Italiana di Diritto Comparato” in Digesto delle Discipline Privatistiche-Sez. Civile-Vol. I, pag. 497 (Torino Utet, 1987); nonché l’articolo di Diego Corapi “Lo studio e l’insegnamento del diritto privato comparato nelle Università italiane“, in Rassegna di Diritto Civile 1986, 435.

Associazione Italiana di Diritto Comparato (A. I. D. C.)

L’Associazione italiana di diritto comparato rappresenta uno dei non molti esempi di organizzazione stabile tra giuristi italiani; 1’altro esempio importante è fornito dall’Associazione dei processualisti. L’iniziativa di costituire un’associazione di studiosi del diritto comparato risale al 1958 quando fu espletato il primo concorso a cattedra di Diritto privato comparato. Per un certo periodo tuttavia 1’attività dell’Associazione rimase modesta sino a che non fu avvertito il desiderio degli studiosi italiani che prendevano parte ai convegni indetti dall’Academie internationale de droit comparé, di rendere più completa ed organica la partecipazione italiana.

D’altra parte occorreva creare una struttura italiana che fungesse da filiale locale dell’IALS la quale, sotto l’egida del1’UNESCO, andava affermando la sua importanza sul piano mondiale.

L’incontro di questi due desideri portò a rivitalizzare l’Associazione italiana di diritto comparato che poté giovarsi dell’impulso di Mauro Cappelletti -che ne divenne il Presidente -, Rodolfo Sacco -che ne divenne Vice Presidente -e di Pietro Verrucoli, Giorgio Bernini, Giuseppino Treves, Vittorio Denti, Stefano Rodotà, Gabriele Crespi Reghizzi che mano a mano furono chiamati a comporne il Comitato direttivo. Cellula operaia dell’Associazione rimase a lungo Maurizio Lupoi, segretario generale della stessa. Due illustri comparatisti quali Mario Rotondi e Gino Gorla, quest’ultimo in particolare sempre partecipe alle attività dell’Associazione, furono nominati presidenti onorari.

L’Associazione si distinse subito organizzando la partecipazione italiana al Congresso internazionale di Teheran (IX Congresso mondiale di diritto comparato). In quell’occasione 1’Associazione promosse, affidandosi al talento organizzativo di P. Verrucoli, la stampa di tutti i contributi nazionali italiani in un unico volume che fu distribuito al convegno.

Da allora questa tradizione è stata conservata. A Budapest, a Caracas, a Sydney-Melbourne, a Montreal, ad Atene, a Bristol e a Brisbane, rispettivamente X, XI, XII, XIII, XIV, XV e XVI Congresso mondiale di diritto comparato, la distribuzione anticipata del volume contenente le relazioni nazionali italiane, redatte in francese o in inglese con sommario nella lingua non utilizzata, è divenuta un avvenimento atteso e le singole copie del volume sono sempre non poco contese tra i partecipanti.

La serie completa è per ora la seguente:

Rapports Nationaux Italiens au IXe Congrès International de Droit Comparé -Italian National Reports to the IXth International Congress of Comparative Law (Teheran, 1974), Milano, Giuffrè, 1974, pp. VII-762;

Rapports Nationaux Italiens au Xe Congrès International de Droit Comparé -Italian National Reports to the Xth International Congress of Comparative Law (Budapest, 1978), Milano, Giuffrè, 1978, pp. XI-800;

Rapports Nationaux Italiens du XIe Congrès International de Droit Comparé -Italian National Reports to the Xlth International Congress of Comparative Law (Caracas, 1982), Milano, Giuffrè, 1982, pp: VII-640;

Rapports Nationaux Italiens au XIIe Congrès International de Droit Comparé -Italian National Reports to the XIIth International Congress of Comparative Law (Sydney, 1986), Milano, Giuffrè, 1986, pp. VIII-422;

Rapports Nationaux Italiens au XIIIe Congrés International de Droit Comparé -Italian National Reports to the XIIIth International Congress of Comparative Law (Monreal 1990), Milano, Giuffré, 1990, pp. VIII-608;

Rapports Nationaux Italiens au XIVe Congrés International de Droit Comparé -Italian National Reports to the XIVth International Congress of Comparative Law (Athens, 1994), Milano, Giuffré, 1994, pp. IX-548;

Rapports Nationaux Italiens au XVe Congrés International de Droit Comparé -Italian National Reports to the XVth International Congress of Comparative Law (Bristol, 1998), Milano, Giuffré, 1998, pp. IX-672;

Rapports Nationaux Italiens au XVIe Congrés International de Droit Comparé -Italian National Reports to the XVIth International Congress of Comparative Law (Brisbane 2002), Milano, Giuffrè, 2002, pp. X-727.

Gli ultimi due volumi della serie sono stati pubblicati in collaborazione e con il supporto del Consiglio Nazionale Forense. Del resto, al dialogo con i colleghi di altre nazioni è stata indirizzata una attività intensa che si è aggiunta a quella tradizionale rappresentata dalla partecipazione italiana ai Congressi quadriennali dell’Academie de Droit Comparé. Tale attività si è svolta su due versanti. Un primo è stato il tentativo il cui merito va iscritto al presidente pro tempore, Alessandro Pizzorusso, di far meglio conoscere ad un pubblico internazionale la produzione giuridica italiana. Frutto di questo tentativo, che dovette essere interrotto per il venir meno del necessario supporto del CNR, di due volumi di Italian Studies in Law, pubblicati in lingua inglese da Martinus Nijhoff, nel 1992 e nel 1994. Il secondo versante, inaugurato di lì appresso, è stata l’organizzazione di incontri bilaterali, che hanno preso il nome di Giornate Italo-Israeliane (svoltesi in due tornate ad Haifa, Rishon Lezion e Gerusalemme, poi, a Milano) i cui esiti sono stati raccolti nel volume Towards a New European Jus Commune (a cura di A. Gambaro e A.M. Rabello), Jerusalem, The Hebrew Univ. Press, 1999. Sono poi seguite le Giornate Italo-Inglesi ( svoltesi in due tornate a Cambridge ed a Bagheria) e Giornate Italo-Belghe ( Imperia 2000). In occasione del Congresso di Teheran, poi, 1’AIDC patrocinò anche la pubblicazione dei Somali National Reports.

Oltre che nell’organizzare la partecipazione italiana ai Congressi dell’Académie Internationale, che hanno cadenza quadriennale; 1’Associazione ha indetto Colloqui nazionali con frequenza biennale. Le prime di queste riunioni (Genova 1971 e Padova 1973) furono informali e riunirono i comparatisti italiani per uno scambio di idee sui programmi di ricerca in corso. In seguito i colloqui divennero tematici impegnando i partecipanti a discutere un tema di interesse generale sotto il profilo comparativo, oppure un tema di interesse comparatistico in sé. Così è stato per il Colloquio di Salerno(1975), ove fu discussa la problematica degli interessi diffusi; di Camerino (1977), ove peraltro il Colloquio si suddivise in separate sezioni; di Torino (1979), ove il Colloquio assunse il nome di “Giornate Gino Gorla” e fu trattato il tema dell’apporto della comparazione giuridica alla scienza del diritto; di Firenze (1981), ove il tema fu 1’influenza del diritto europeo sul diritto italiano, di Bari (1983), ove si discusse l’influenza dei valori costituzionali; di Palermo (1985), ove si discusse sull’insegnamento del diritto comparato.

I successivi colloqui biennali indetti dall’AIDC hanno poi scavalcato il mutamento di secolo inanellando una catena non interrotta di eventi culturali che hanno trovato ospitalità nelle sedi universitarie di quasi tutte le regioni italiane. La serie dei colloqui è infatti la seguente: I -Genova (1971); II -Padova (1973); III -Salerno (1975); IV -Camerino (1977); V-Torino (1979); VI -Firenze (1981); VII -Bari (1983); VIII -Palermo (1985); IX -Trento (1987); X -Milano (1989); XI -Siena (1991); XII -Sassari (1993); XIII -Cagliari (1995); XIV -Modena (1997); XV –Caserta/Capri “Giornate Rodolfo Sacco” (1999); XVI -Messina-Taormina (2001). Il prossimo (XVII) colloquio è previsto a Pisa nel maggio 2003.In tutti gli ultimi colloqui biennali dell’AIDC è prevalsa la formula dell’incontro a tema, in cui in comparatisti italiani sono stati chiamati a riflettere su un problema unitario, e naturalmente, in tale contesto la parte del leone l’hanno avuta i diversi problemi connessi con il processo di edificazione di un diritto comune europeo che è stato al centro dell’attenzione nei colloqui di Sassari, Cagliari e Messina-Taormina, nonché indirettamente di quello modenese dedicato al tema delle privatizzazioni. Contestualmente ai colloqui biennali dell’AIDC sono stati sempre più presenti anche colleghi non italiani, trasformando così il carattere dell’incontro da assise ristretta dei comparatisti italiani in una sede di dialogo a vocazione europea.Di ognuno dei colloqui è rimasta traccia in un importante volume che raccoglie gli atti del Colloquio; sì che le pubblicazioni promosse dall’Associazione italiana di diritto comparato hanno assunto una considerevole consistenza dovendosi aggiungere alla serie dei Rapports Nationaux Italiens le seguenti opere:

La tutela degli interessi diffusi ne1 diritto comparato, con particolare riguardo alla protezione dell’ambiente e dei consumatori, a cura di A. Gambaro, Milano, Giuffrè, 1976;
I nuovi tipi contrattuali, a cura di P. Verrucoli, Milano, Giuffrè, 1979;
L’apporto della comparazione alla scienza giuridica, a cura di R. Sacco, Milano, 1980;
L’influenza del diritto europeo sul diritto italiano, a cura di M. Cappelletti e A. Pizzorusso, Milano, Giuffrè, 1982;
L’influenza dei valori costituzionali (volume I e volume II) , a cura di A. Pizzorusso e V. Varano, Milano, Giuffrè, 1985, tomi I e II.

Caratteristica della biblioteca curata dall’Associazione ed insieme indice del ruolo che essa svolge nella cultura giuridica italiana è che le opere appena passate in rassegna sono state produttive di un impatto significativo sulla produzione scientifica susseguente. A titolo di esempio si può dire che nessuna opera sulla tutela degli interessi diffusi, e sono state molte, ha potuto non prendere le mosse dai risultati raggiunti nel Colloquio di Salerno. Per statuto l’Associazione è aperta a tutti gli studiosi italiani e stranieri che abbiano dato qualche contributo alla comparazione giuridica e quindi anche agli studiosi giovanissimi che in effetti sono tra i soci più entusiasti ed attivi. Coloro che non possono vantare nemmeno uno scritto comparatistico sono però benvenuti nel ruolo degli Amici dell’Associazione ed in quanto tali costantemente informati dell’attività associativa a mezzo di una newsletter. La struttura organizzativa ha consentito di porre a contatto tra di loro studiosi di diversa formazione e radici culturali: privatisti, pubblicisti, processualisti, penalisti, ecc., che le attuali forme accademiche tendono a separare, isolando ciascuno nel suo proprio gruppo disciplinare.Poiché la ricerca comparatistica sopporta male simili cesure la presenza dell’AIDC è risultata un antidoto efficace, e dati i risultati sin qui conseguiti, giovevole all’intera cultura giuridica italiana.

ANTONIO GAMBARO

Si ringraziano gli Archivi Storici delle Università Bocconi, di Genova e di Pavia per le fotografie di Mario Rotondi, Piero Verrucoli e        Vittorio Denti.